Il “Farrum” per gli antichi Romani,
per secoli è stato il loro alimento base;
considerato un bene molto prezioso, fungeva anche da merce di scambio
ed era utilizzato in alcune cerimonie religiose
considerato un bene molto prezioso, fungeva anche da merce di scambio
ed era utilizzato in alcune cerimonie religiose
come dono propiziatorio agli dei.
Nel rituale del matrimonio la
sposa offriva allo sposo un pane o un dolce fatto
con la farina di farro, che
consumavano insieme.
E’ considerato la più antica
tipologia di frumento coltivato.
Sembra
che il luogo di origine di questo cereale sia il Medio Oriente, in particolare
la Palestina,
ed un territorio vicino a quello che ora è l’Iran. Da qui si è poi diffuso in Siria
(è citato già nelle opere di Omero) ed in Egitto dove è stato rinvenuto in alcune tombe.
ed un territorio vicino a quello che ora è l’Iran. Da qui si è poi diffuso in Siria
(è citato già nelle opere di Omero) ed in Egitto dove è stato rinvenuto in alcune tombe.
L’ampia diffusione del farro era
dovuta al fatto che cresce bene in terreni poveri
ed è molto resistente al
freddo.
E’ stato utilizzato dall’uomo per
la propria alimentazione fin dal Neolitico, in particolare il farro piccolo:
“Triticum monococcum”, seguito dal farro grande: “Triticum diccocum”.
Nel
corso dei secoli ed in particolare dall’inizio del 20° secolo, la coltivazione
del farro è andata via via riducendosi, essendo
stata sostituita dal frumento a causa della sua resa maggiore.
Fortunatamente
vi è stata una riscoperta di questo prezioso ed antico cereale grazie alle
persone che da anni attuano l’agricoltura biologica, o che hanno continuato a
preferire l’agricoltura estensiva a quella intensiva. Infatti il farro cresce senza particolari difficoltà
su terreni poveri di sostanze nutritive ad un’altezza che va dai 200 ai 1000
metri sul livello del mare e si presta alla valorizzazione delle zone
agricole marginali. Si semina nel periodo autunnale e si
raccoglie in estate. La pianta può
raggiungere i 130 cm, presenta una grande spiga contenente chicchi ovali; uno dei suoi punti di forza è il guscio
esterno molto duro e questo rappresenta una valida protezione per il
cereale che viene naturalmente preservato dall’attacco dei parassiti e
malattie varie.
Il Farro ci
dona preziosi nutrienti:
Buon alleato per
l’intestino, il cuore ed i vasi, il Farro è ricco di proteine e di fibre ma
povero di grassi, è il cereale con il più basso apporto calorico,
pari a 335 chilocalorie per 100 grammi di prodotto, ed è in grado di dare
subito una sensazione di sazietà.
E’ una buona fonte
di vitamine e sali minerali.
Contiene vitamine
dei gruppi A, B, C, E oltre a ferro, calcio, fosforo, sodio, magnesio e potassio.
Un altro punto di
forza del farro è il contenuto di selenio e di acido fitico che contrastano
l'azione dei radicali liberi, i maggiori responsabili dell’invecchiamento e di
tutte le forme di degenerazione cellulare, per esempio i tumori. Inoltre, grazie all’alta solubilità in acqua,
consente al nostro organismo di assorbire più facilmente le sostanze nutritive
in esso contenute.
Contiene dei
carboidrati con la particolare proprietà di favorire la coagulazione del sangue
e di stimolare il sistema immunitario.
Il consumo di farro è considerato utile per ridurre il rischio di
aterosclerosi, il rischio cardiovascolare e il rischio di diabete di tipo 2. Il suo elevato
contenuto di fibre e di elementi nutritivi benefici contribuisce alla prevenzione
di insulino-resistenza, ischemie e obesità; il contenuto di niacina di questo
cereale aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo LDL ed aiuta
il buon funzionamento del
sistema endocrino.
Il
farro contiene anche la riboflavina che è una sostanza in grado
di ridurre gli attacchi di emicrania.
Le fibre contenute nel farro favoriscono il transito intestinale e la
buona salute dell’apparato gastrointestinale, contribuendo all'eliminazione
delle scorie.
L’alto contenuto di minerali essenziali come lo zinco, il
magnesio, il rame, il fosforo ed il selenio contribuiscono allo sviluppo
del tessuto osseo. Consumare regolarmente il farro aiuta quindi anche a prevenire l’osteoporosi.
Il farro contiene glutine, quindi non
è adatto a chi soffre di celiachia.
Per chi, invece, è allergico alle proteine del grano, potrebbe tollerare le
proteine contenute nel farro, che risultano di più facile digeribilità.
Ingredienti (da
Agricoltura Biologica) per 4 persone:
- 200 g di Farro Perlato – Triticum Dicoccum (nel mio caso “Girolomoni”)
- 300 g circa di Zucca cruda già pulita
- 150 g circa di Funghi Campagnoli
- 300 g circa di Fagiolini (anche detti “cornetti” o “tegoline”)
- 3 spicchi d’aglio
- 2 rametti di rosmarino
- Peperoncino fresco q.b.
- Qualche rametto di Prezzemolo
- Olio extra vergine di oliva spremuto a freddo (nel mio caso “Girolomoni”)
- Sale q.b.
Preparazione:
Mettete i chicchi di
farro in un colino e lavatelo bene sotto l’acqua corrente fredda.
Mettetelo in una pentola con almeno il doppio del volume del farro di acqua fredda, aggiunte poco sale e fate bollire a fuoco basso per circa 20/25 minuti; a fine cottura il farro avrà assorbito quasi tutta l’acqua.
Pulite i fagiolini privandoli delle estremità, lavateli e fateli cuocere in acqua bollente salata per circa 15 minuti.
In una padella capiente
mettete: olio extra vergine d’oliva, 3 spicchi d’aglio ai quali avrete tolto il
germoglio, un pezzetto di
peperoncino e i rametti di rosmarino tritati
finemente e fate scaldare.
I funghi campagnoli
precedentemente puliti, lavati velocemente sotto l’acqua fredda e tagliati;
Aggiustate di sale e fate cuocere per circa
10 minuti, aggiungendo se necessario poca acqua di cottura dei fagiolini.
Scolate i fagiolini,
fateli un po’ raffreddare, tagliateli a pezzetti ed uniteli al resto.
Mescolate le verdure con un mestolo di legno e
togliete gli spicchi d’aglio.
Infine mettete il farro già cotto, nella padella con le verdure
e spadellate il tutto con l’aggiunta di olio extra vergine d’oliva.
Servite questo Farro spadellato
al profumo di Rosmarino, caldo!
E … Buon appetito!
Antonella
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