Viaggio in cucina tra ricordi, esperienze, persone, luoghi.

La semplicità nella Cucina Italiana con la ricerca di materie prime di qualità e provenienti da Agricoltura Biologica e Biodinamica.

Mi piace mangiar bene e condividere la gioia del cibo e dello stare assieme, mi piace fotografare, mi piace la natura con i suoi colori e i fiori, e con le sue stagioni.

Mi piace accogliere, ascoltare, raccontare, voler bene …

continua...

venerdì 28 ottobre 2016

Cous Cous con Funghi, Zucchine, Pomodori Soleggiati e Melograno


Per realizzare le mie ricette, spesso mi faccio ispirare dagli ingredienti che ho a disposizione.


Quando acquisto gli ingredienti, voglio conoscerne la provenienza e la qualità. Da oltre 20 anni acquisto prodotti provenienti da Agricoltura Biologica e Biodinamica, ma non mi accontento di leggere sulle confezioni la dicitura “Bio”. Desidero conoscere l’Azienda e soprattutto le persone. Girando per gli scaffali dei negozi Bio con mio marito, ci rassicura l’immagine di Gino Girolomoni nelle confezioni dei prodotti della Cooperativa Agricola Girolomoni.  Ma a rassicurarci ancor di più è la storia di questo grande uomo che con amore, passione ed etica, ha saputo cambiare le sorti di un territorio e della sua gente. Ora è bello sapere che i tanti semi che ha seminato continuano a dare buoni frutti, con la nuova generazione ed i tanti collaboratori che mantengono inalterati i suoi valori.  Grazie!


Ingredienti da Agricoltura Biologica:

  • 250  g di CousCous Integrale precotto  (nel mio caso “Girolomoni”)300 ml di acqua bollente salata
  • 2-3 zucchine
  • 150 g circa di Funghi Pioppini o Campagnoli
  • una tazza di pomodori secchi o “soleggiati”  visto che vengono essicati al sole
  • 3-4 cucchiai di chicchi di melagrana
  • 2 spicchi d’aglio
  • Qualche rametto di prezzemolo
  • Semi di zucca tostati
  • Curcuma in polvere q.b.
  • Olio extra vergine di oliva spremuto a freddo (nel mio caso “Girolomoni”)
  • Sale e pepe q.b.

Cercate di usare i frutti di stagione per  godere dei colori e dei sapori che Madre Natura ha distribuito nelle stagioni e così beneficiare dei preziosi nutrienti.


PREPARAZIONE:
per il CousCous:
  • versate i 250 g di cous cous in una pentola con i bordi alti, mettete 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva e mescolate bene.
  • Aggiungete 300 ml di acqua bollente salata, senza mescolare.
  • Coprite e lasciate riposare qualche minuto.
  • Dopo pochi minuti il cous cous avrà assorbito tutta l’acqua e si sarà gonfiato.
  • Aggiungete un altro cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva e sgranatelo con l’aiuto di una forchetta.
  • Mentre lo sgrano, io tengo la pentola sul fuoco al minimo, per pochi minuti.

per il Condimento:
  • In una padella capiente mettete: olio extra vergine d’oliva, 2 spicchi d’aglio un po’ schiacciati, sale, poca curcuma in polvere, pepe e fate scaldare.
  • Unite le zucchine precedentemente mondate, lavate e tagliate a cubetti.

  • Pulite e lavate velocemente sotto l’acqua fredda i funghi pioppini o campagnoli, tagliateli ed aggiungeteli alle zucchine.
  • Fate cuocere con fiamma media ed all’occorrenza aggiungete poca acqua.


Aggiungete il prezzemolo già lavato e tritato.


  • Tagliate a pezzetti i pomodori “soleggiati” ed aggiungeteli per ultimi.
  • Aggiustate di sale, pepe, aggiungete ancora poca curcuma ed ultimate la cottura per 2-3 minuti. 


  • Togliete gli spicchi d’aglio.
  • A fuoco spento, unite il cous cous  al condimento  e mescolate.

  • Infine aggiungete i chicchi di melograno e i semi di zucca leggermente tostati (in una padella a secco, senza olio).
  • Mescolate il tutto e servite il CousCous con un filo di olio extra vergine d’oliva. 

Io e la mia famiglia lo preferiamo caldo, ma è buono anche freddo!


E …  Buon appetito!  Antonella


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giovedì 20 ottobre 2016

Farro con Zucca, Funghi e Fagiolini al profumo di Rosmarino



Il Farro: forse il più Antico tra i Grani
Il “Farrum” per gli antichi Romani, per secoli è stato il loro alimento base;
 considerato un bene molto prezioso,  fungeva anche da merce di scambio 
ed era utilizzato in alcune cerimonie religiose 
come dono propiziatorio agli dei.
Nel rituale del matrimonio la sposa offriva allo sposo un pane o un dolce fatto
 con la farina di farro, che consumavano insieme.
E’ considerato la più antica tipologia di frumento coltivato.
Sembra che il luogo di origine di questo cereale sia il Medio Oriente, in particolare la Palestina, 
ed un territorio vicino a quello che ora è l’Iran. Da qui si è poi diffuso in Siria 
(è citato già nelle opere di Omero) ed in Egitto dove è stato rinvenuto in alcune tombe.
L’ampia diffusione del farro era dovuta al fatto che cresce bene in terreni poveri
 ed è molto resistente al freddo.
E’ stato utilizzato dall’uomo per la propria alimentazione fin dal Neolitico, in particolare il farro piccolo: “Triticum monococcum”, seguito dal farro grande: “Triticum diccocum”.
Nel corso dei secoli ed in particolare dall’inizio del 20° secolo, la coltivazione del farro è andata via  via riducendosi, essendo stata sostituita dal frumento a causa della sua resa maggiore.
Fortunatamente vi è stata una riscoperta di questo prezioso ed antico cereale grazie alle persone che da anni attuano l’agricoltura biologica, o che hanno continuato a preferire l’agricoltura estensiva a quella intensiva. Infatti il farro cresce senza particolari difficoltà su terreni poveri di sostanze nutritive ad un’altezza che va dai 200 ai 1000 metri sul livello del mare e si presta alla valorizzazione delle zone agricole marginali. Si  semina nel periodo autunnale e si raccoglie in estate.  La pianta può raggiungere i 130 cm, presenta una grande spiga contenente chicchi  ovali; uno dei suoi punti di forza è il guscio esterno molto duro e questo rappresenta una valida protezione per il cereale che viene naturalmente preservato dall’attacco dei parassiti e malattie varie.
Il Farro ci dona preziosi nutrienti:
Buon alleato per l’intestino, il cuore ed i vasi, il Farro è ricco di proteine e di fibre ma povero di grassi,  è il cereale con il più basso apporto calorico, pari a 335 chilocalorie per 100 grammi di prodotto, ed è in grado di dare subito una sensazione di sazietà.
E’ una buona fonte di vitamine e sali minerali.
Contiene vitamine dei gruppi A, B, C, E oltre a ferro, calcio, fosforo, sodio, magnesio e potassio.
Un altro punto di forza del farro è il contenuto di selenio e di acido fitico che contrastano l'azione dei radicali liberi, i maggiori responsabili dell’invecchiamento e di tutte le forme di degenerazione cellulare, per esempio i tumori.  Inoltre, grazie all’alta solubilità in acqua, consente al nostro organismo di assorbire più facilmente le sostanze nutritive in esso contenute.
Contiene dei carboidrati con la particolare proprietà di favorire la coagulazione del sangue e di stimolare il sistema immunitario.
Il consumo di farro è considerato utile per ridurre il rischio di aterosclerosi, il rischio cardiovascolare e il rischio di diabete di tipo 2. Il suo elevato contenuto di fibre e di elementi nutritivi benefici contribuisce alla prevenzione di insulino-resistenza, ischemie e obesità; il contenuto di niacina di questo cereale aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo LDL ed aiuta il buon funzionamento del sistema endocrino.
Il farro contiene anche la riboflavina che è una sostanza in grado di ridurre gli attacchi di emicrania.
Le fibre contenute nel farro favoriscono il transito intestinale e la buona salute dell’apparato gastrointestinale, contribuendo all'eliminazione delle scorie.
L’alto contenuto di minerali essenziali come lo zinco, il magnesio, il rame, il fosforo ed il selenio contribuiscono allo sviluppo del tessuto osseo. Consumare regolarmente il farro aiuta quindi anche  a prevenire l’osteoporosi.
Il farro contiene glutine, quindi non è adatto a chi soffre di celiachia.
Per chi, invece, è allergico alle proteine del grano, potrebbe tollerare le proteine contenute nel farro, che risultano di più facile digeribilità.

Ingredienti  (da Agricoltura Biologica) per  4  persone:

  • 200  g di Farro Perlato – Triticum Dicoccum  (nel mio caso “Girolomoni”)
  • 300 g circa di Zucca cruda già pulita
  • 150 g circa di Funghi Campagnoli
  • 300 g circa di Fagiolini  (anche detti “cornetti” o “tegoline”)
  • 3 spicchi d’aglio
  • 2 rametti di rosmarino
  • Peperoncino fresco q.b.
  • Qualche rametto di Prezzemolo
  • Olio extra vergine di oliva spremuto a freddo (nel mio caso “Girolomoni”)
  • Sale q.b.  
Preparazione:
Mettete i chicchi di farro in un colino e lavatelo bene sotto l’acqua corrente fredda.





Mettetelo  in una pentola con almeno il doppio del volume del farro di acqua fredda, aggiunte poco sale e fate bollire a fuoco basso per circa 20/25 minuti; a fine cottura il farro avrà assorbito quasi tutta l’acqua.




Pulite i fagiolini privandoli delle estremità, lavateli e fateli cuocere in acqua bollente salata per circa 15 minuti.






In una padella capiente mettete: olio extra vergine d’oliva, 3 spicchi d’aglio ai quali avrete tolto il germoglio,  un pezzetto di peperoncino  e i rametti di rosmarino tritati finemente e fate scaldare. 





Unite la zucca precedentemente pulita, lavata e tagliata a cubetti; 







I funghi campagnoli precedentemente puliti, lavati velocemente sotto l’acqua fredda e tagliati;




Aggiustate di sale e fate cuocere per circa 10 minuti, aggiungendo se necessario poca acqua di cottura dei fagiolini.



Scolate i fagiolini, fateli un po’ raffreddare, tagliateli a pezzetti ed uniteli al resto.



Mescolate le verdure con un mestolo di legno e togliete gli spicchi d’aglio.



Aggiungete il prezzemolo già lavato e tritato.











Infine mettete il  farro già cotto, nella padella con le verdure e spadellate il tutto con l’aggiunta di olio extra vergine d’oliva. 





Servite questo Farro spadellato al profumo di Rosmarino, caldo!



E …  Buon appetito!  Antonella



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mercoledì 28 settembre 2016

Insalata Medievale con Noci, Pere & Pecorino


Anni fa in un viaggio, con la mia famiglia in Toscana, stavamo visitando uno degli splenditi borghi medievali;  per pranzo ci eravamo fermati in una locanda. Eravamo seduti all’aperto lungo le ruvide mura antiche ed io scelsi dal menù un’ insalata simile a quella che vi propongo. 
Sarà stato il fascino del luogo che mi riportava indietro nel tempo, la buona compagnia … ed anche se ne è passato di tempo, mi ricordo ancora di quell’insalata che pur  se molto semplice era perfetta per quel momento e per quel contesto!


Semplice e veloce da preparare e buona da mangiare, 
ma è solo un’insalata?
Vediamo un po’:


  • Le Noci: ricche di elementi preziosi come: fosforo, magnesio, calcio, ferro, potassio, zinco, rame;  Vitamine: A, B1, B2, B3, B5, B6, B12,  C, E, K … e molti aminoacidi. Mangiando 2-3 noci al giorno, sono molti i benefici che apportano, ad esempio: contrastano il colesterolo troppo alto nel sangue, regolano la pressione del sangue, sono antitumorali, antiossidanti, insomma sono un piccolo-grande tesoro per la nostra salute.
  • Le Pere: questi frutti non vanno sottovalutati, infatti sono ricche di polifenoli, che svolgono un’azione antiossidante, abbondano di zuccheri semplici, danno energia e senso di sazietà, sono ricche di potassio che contribuisce a far rimanere in salute il sistema nervoso, quello linfatico ed i reni; inoltre contengono: vitamina C, sali minerali, tannino e molte fibre.
  • La Rucola: o rughetta, ha grandi proprietà nutrizionali e terapeutiche: stimola l’appetito, aiuta la digestione, è depurativa, antibatterica, antidiabetica e antitumorale per il suo contenuto in sulforafano;  questa sostanza è presente nelle brassicaceae o crocifere, famiglia a cui appartiene la rucola insieme ai broccoli, al rafano e ai cavolfiori.  Contiene vitamine A,C, B5, K e acido folico.
  • Il Formaggio Pecorino:  è ricco di Acidi grassi polinsaturi  omega-3, isomeri dell’acido linoleico coniugato (CLA), vitamina A, aminoacidi essenziali quali la lisina; ha basso contenuto di lattosio (specie in quello stagionato), significativo contenuto di calcio in forma altamente assimilabile, basso contenuto di sale (interessantissimo lo studio pubblicato ne I Quaderni 2015-I “I Georgofili” di Marcello Mele, Eleonora Bulleri  dal titolo “Caratteristiche nutrizionali del formaggio Pecorino Toscano DOP in relazione al sistema di allevamento “).

Ingredienti  (da Agricoltura Biologica):
  • Un cespo di lattuga cappuccina
  • Rucola q.b.
  • Una o due pere mature, possibilmente varietà antiche come l’Angelica
  • 10-15 gherigli di noci
  • Formaggio Pecorino  stagionato italiano q.b.
  • Olio extra vergine di oliva spremuto a freddo q.b.
  • Aceto Balsamico di Modena q.b.
  • Peperoncino q.b.
  • Sale q.b.
  • Facoltativo per decorare: fiori eduli  (commestibili); io ho messo alcuni  fiori di Nasturzio che ho coltivato personalmente.


Preparazione:
Mondate e lavate bene con acqua fredda la lattuga e la rucola


In una terrina capiente mettete:

la lattuga e la rucola lavata ed asciugata,
gli spicchi di pera,
i gherigli spezzettati di noci,
alcune scaglie sottili di pecorino stagionato.

Condite con poco  sale, Peperoncino in polvere, Aceto Balsamico di Modena
 e Olio Extra Vergine di Oliva.
Se ne avete a disposizione potete decorare con dei fiori commestibili, 
nel mio caso il Nasturzio.

Ed ecco pronto un meraviglioso pasto completo! 



E … Buon Appetito!   Antonella

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venerdì 16 settembre 2016

Calamari in Guazzetto – a modo mio!

Una buona ricetta di pesce profumata, saporita e facile da preparare!

Sono un calamaro e mi presento:

sono un mollusco fusiforme e allungato, ho pinne e tentacoli e una conchiglia cornea;  il mio colore è rossiccio-rosato con sfumature brune e la mia carne è buona e saporita; abito nel Mar Mediterraneo, ma anche nell’Atlantico orientale!

E questo mollusco è da tenere in considerazione non solo perché si presta a molte preparazioni, ma anche per le sue proprietà nutrizionali; ad esempio:  è ricco di sali minerali, quali sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio e vitamina A, ed ha un buon tenore in proteine e pochi grassi.
Calorie: 68 Kcal per 100 g di prodotto.


Ingredienti per 4 persone:
  • 1kg di calamari freschissimi
  • 15 pomodorini Datterini o Ciliegini
  • 20 olive Taggiasche sott’olio
  • 10 capperi sotto sale
  • 4 spicchi d’aglio
  • 1 rametto di Rosmarino
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Peperoncino in scagliette q.b.
  • Olio extra vergine di oliva spremuto a freddo q.b.
  • Sale q.b.
  • Crostini di pane q.b.
  • (Ponete sempre l’attenzione alla provenienza degli ingredienti e se possibile preferite quelli coltivati con metodo biologico e biodinamico).

Preparazione:

Se non l’ha già fatto il pescivendolo, pulite con cura i calamari: togliete gli occhi, la bocca, la penna di cartilagine trasparente ed eliminate la vescichetta dell’inchiostro; lavateli ripetutamente sotto acqua fredda corrente e tagliateli ad anelli.


In un tegame capiente scaldate l’olio extra vergine d’oliva con i spicchi d’aglio ai quali avrete tolto l’anima, ed i ciuffetti di rosmarino precedentemente lavati ed asciugati.



Aggiungete i calamari già tagliati ad anelli, fateli andare con fuoco vivace 
e lasciate assorbire l’acqua che rilasciano.
Aggiungete il vino bianco e fatelo evaporare.
(Nelle foto che vedete non avevo usato il vino, quindi la sequenza è un po’ diversa da quella descritta che invece prevede l’uso del vino).


Unite:
 i pomodorini precedentemente puliti e lavati,
le olive tagliate a pezzetti,
i capperi,
il peperoncino,
e regolate di sale, tenendo presente che i capperi sotto sale aggiungono molta sapidità.
Coprite il tegame e fate cuocere con fiamma bassa ancora per quaranta minuti.


Togliete gli spicchi d’aglio.
Tostate le fette di pane con un filo di olio extra vergine d’oliva.


Servite i calamari in guazzetto ben caldi e con i crostini!

E … Buon Appetito!  Antonella


Un consiglio:
Se ne avanzate un po’, conservateli in frigorifero ed utilizzateli il giorno dopo come sugo per la pasta, con l’aggiunta di un po’ di passata di pomodoro.   Sentirete che delizia!


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